A Roma, lo scorso venerdì, è sfilato un corteo colorato, silenzioso, motivato, giovane, portatore di istanze altissime, partecipato da persone provenienti da tutta Italia; alcuni, addirittura dagli Stati Uniti. Gli autoctoni? Assenti. Forse, si trovavano allo stadio di calcio per assistere alla presentazione del nuovo regista di centrocampo. Lì, vengono presi per la pancia invece che per la testa ed accorrono sempre, ordinatamente, in almeno 20 mila.
LOBBISTI DI CAMERINO
Lobbying, Lobbies and Public Affairs
lunedì 12 ottobre 2015
mercoledì 23 settembre 2015
Società Libera - VIII Marcia Internazionale per la Libertà
VIII MARCIA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTA’
DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI
ROMA - PARIGI
SABATO 10 OTTOBRE 2015, ORE 16
da Piazza Mazzini a Piazza Risorgimento
INSIEME PER LA LIBERTA'
L’Associazione di cultura liberale SOCIETÀ LIBERA e le COMUNITÀ
DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI in esilio promuovono in contemporanea
a Parigi e a Roma l’8° MARCIA INTERNAZIONALE PER LA LIBERTÀ.
Nel mondo non vi sarà stabilità fin quando assetti politici, unità territoriali ed identità dei Popoli saranno imposti. La Libertà, intesa come diritto fondamentale della Persona e come autodeterminazione dei Popoli, non è d'ostacolo alla stabilità internazionale, anzi ne è il presupposto.
Individui e Popoli, liberi di perseguire le proprie aspirazioni e la propria felicità, si riconosceranno così nell’appartenenza ai propri Paesi, contribuendo ad una maggiore coesione sociale oltre che alla salvaguardia della propria identità.
A fronte della privazione delle libertà fondamentali, di cui soffrono centinaia di milioni di persone, non vogliamo restare immobili, l'Europa deve mobilitarsi ponendo la difesa dei Diritti Umani come priorità nei rapporti internazionali, sia di natura politica che commerciale. Le genti d'Europa non possono ignorare che salvaguardando la libertà di tutti difendono anche la propria libertà.
Con questi convincimenti marceremo silenziosamente a Parigi e a Roma, insieme a Birmani, Cambogiani, Iraniani, Khmer Kampuchea Krom, Kurdi, Laotiani, Siriani, Tibetani, Uyghuri, Vietnamiti.
Nel mondo non vi sarà stabilità fin quando assetti politici, unità territoriali ed identità dei Popoli saranno imposti. La Libertà, intesa come diritto fondamentale della Persona e come autodeterminazione dei Popoli, non è d'ostacolo alla stabilità internazionale, anzi ne è il presupposto.
Individui e Popoli, liberi di perseguire le proprie aspirazioni e la propria felicità, si riconosceranno così nell’appartenenza ai propri Paesi, contribuendo ad una maggiore coesione sociale oltre che alla salvaguardia della propria identità.
A fronte della privazione delle libertà fondamentali, di cui soffrono centinaia di milioni di persone, non vogliamo restare immobili, l'Europa deve mobilitarsi ponendo la difesa dei Diritti Umani come priorità nei rapporti internazionali, sia di natura politica che commerciale. Le genti d'Europa non possono ignorare che salvaguardando la libertà di tutti difendono anche la propria libertà.
Con questi convincimenti marceremo silenziosamente a Parigi e a Roma, insieme a Birmani, Cambogiani, Iraniani, Khmer Kampuchea Krom, Kurdi, Laotiani, Siriani, Tibetani, Uyghuri, Vietnamiti.
giovedì 18 giugno 2015
Premio Internazionale alla Libertà
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTA'
X edizione
Lucca – Chiesa San Francesco
27 giugno 2015 - ore 20,30
I riconoscimenti della X edizione verranno conferiti a:
Ricerca Scientifica | - | AGENZIA SPAZIALE ITALIANA |
Cultura | - | PHILIPPE NEMO |
Economia | - | PASCAL SALIN |
Premio Speciale | - | MARIA CARMELA LANZETTA |
L’evento si terrà nella Chiesa di San Francesco nell’omonima piazza e sarà trasmesso da Rai2 l' 8 luglio in seconda serata.
martedì 16 giugno 2015
MERCOLEDI' 17 GIUGNO 2015, ORE 18
Assolombarda
Sala Falck
Via Chiaravalle, 8 - Milano
LIBERALIZZAZIONI UN'INCOMPRESA NECESSITA'
13° Rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana
Tra gli effetti deleteri prodotti dalla crisi
economica vi è sicuramente la riscoperta,
particolarmente percepita dalla pubblica opinione,
del positivo ruolo dello Stato nella sfera
economica, è un aspetto inquietante a dimostrazione
della crisi, prima di tutto culturale, che il
liberalismo sconta nel Paese. L'appartenenza delle
imprese alla proprietà pubblica serve l'interesse
generale meglio della proprietà privata. E’ questa
una convinzione fideistica, storicamente non
dimostrabile, né suffragata da positivi risultati,
allo stesso modo della convinzione che individua in
una corposa attività legislativa il rimedio per ogni
patologica situazione o devianti comportamenti. E’
la presunzione fatale del positivismo. Altrettanto chiara è la valutazione complessiva sul processo di liberalizzazione che ha interessato marginalmente il Paese. |
giovedì 27 novembre 2014
Conflitti
Il nuovo presidente di una nota compagnia aerea di bandiera, con considerevole componente pubblica, possiede quote del principale concorrente privato ferroviario. Uno potrebbe pensare: e se venisse facilitato uno nei confronti dell'altro? Oppure: e se queste componenti facessero cartello contro l'altro concorrente ferroviario pubblico?
Qualcuno si è/ha per caso posto interrogativi al riguardo?
lunedì 6 ottobre 2014
giovedì 24 luglio 2014
Spettacolarizzazione della vergogna
Avremmo dovuto svolgere le operazioni di notte, o magari durante i recenti mondiali di calcio, quando l'attenzione pubblica - soprattutto internazionale - sarebbe potuta essere distratta e avrebbe potuto riservare modesta considerazione alle operazioni di rimozione della nave da crociera, famosa in tutto il mondo per la sconsideratezza della sua guida.
Invece no: tutti i media mobilitati a riprendere i lavori come se fosse un evento da ricordare, invece che da silenziare il prima possibile. Non rispetto delle regole, ignoranza dei divieti, incompetenza, codardaggine, tradimenti, fuga dalle responsabilità, code processuali senza fine: c'era di tutto per non spettacolizzare ancora questo fatto penoso, che ha fatto arrossire tutti - senza colpa alcuna - per l'imbarazzo e la gravità.
Invece no: tutti i media mobilitati a riprendere i lavori come se fosse un evento da ricordare, invece che da silenziare il prima possibile. Non rispetto delle regole, ignoranza dei divieti, incompetenza, codardaggine, tradimenti, fuga dalle responsabilità, code processuali senza fine: c'era di tutto per non spettacolizzare ancora questo fatto penoso, che ha fatto arrossire tutti - senza colpa alcuna - per l'imbarazzo e la gravità.
Iscriviti a:
Post (Atom)