mercoledì 23 febbraio 2011

A ferro e fuoco




africaE’ molto difficile parlare in queste giornate così grevi di qualcosa d’altro. Non vogliamo nemmeno provare a farlo. L’Africa Mediterranea sta bruciando. I popoli rivieraschi a sud del Mediterraneo si ribellano ad anni di soperchierie di stato, multinazionali o forestiere. Gli incendi, le devastazioni, le grida, le violenze, la repressione e lo sterminio: abbiamo visto tutto, anche dove la censura non ha potuto.
I nostri occhi sono ebbri di dolore e sofferenza, le nostre menti stordite e confuse dagli eventi, i nostri corpi sono inermi ed inerti di fronte alla grande causa africana. Vorremmo intervenire, vorremmo partecipare, vorremmo concorrere anche noi a scrivere la storia della genuina democrazia nei Grandi Paesi a sud dell’Italia. Non possiamo che essere spettatori, però.
Non possiamo altro che assistere alla violenza di stato, esercitata nei confronti di chi vuol far prevalere un semplice principio democratico e molto occidentale, secondo cui, attraverso l’istituto della rappresentanza, compete al popolo scegliere i propri governanti. Continueremo a seguire gli eventi drammatici in Libia, Egitto, Tunisia, Marocco, trasformando le grida di dolore dei coraggiosi manifestanti nella nostra sdegnata collera verso chi continua a reprimere la libertà dei Popoli.