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Tra gli effetti deleteri prodotti dalla crisi
economica vi è sicuramente la riscoperta,
particolarmente percepita dalla pubblica opinione,
del positivo ruolo dello Stato nella sfera
economica, è un aspetto inquietante a dimostrazione
della crisi, prima di tutto culturale, che il
liberalismo sconta nel Paese. L'appartenenza delle
imprese alla proprietà pubblica serve l'interesse
generale meglio della proprietà privata. E’ questa
una convinzione fideistica, storicamente non
dimostrabile, né suffragata da positivi risultati,
allo stesso modo della convinzione che individua in
una corposa attività legislativa il rimedio per ogni
patologica situazione o devianti comportamenti. E’
la presunzione fatale del positivismo.
Altrettanto chiara è la valutazione complessiva sul
processo di liberalizzazione che ha interessato
marginalmente il Paese. |