sabato 31 maggio 2008

2008: una nuova stagione

consiglio_dei_ministriSarà senza dubbio interessante vedere il confronto fra Governo, parti sociali e rappresentanti di categoria che si instaurerà nel corso di questa legislatura. Interessante,  perché il Governo si caratterizza per una solidità non preventivabile poco prima, e sorprendente poco dopo, lo svolgimento delle elezioni politiche: ampia investitura e legittimazione popolare; coesione fra componenti e leader di partito; condivisione di un programma moderatamente ambizioso ma realistico per finalità ed estensione; solidità istituzionale derivata da un bipartitismo semplificativo che agevola e snellisce il procedimento legislativo; compattezza di una compagine, ristretta per numero di componenti e proiezione territoriale del consenso ottenuto; presenza di una congiuntura economica non favorevole, ma che si affronta con una virtuosità finanziaria perseguita lodevolmente ed ottenuta pragmaticamente dal precedente esecutivo.

unitariov

I rappresentanti dei lavoratori vivono un periodo di rinnovata armonia che agevola il loro ruolo di mediani e portatori delle istanze degli associati al decisore pubblico; il ritrovato equilibrio significa chiarezza ed uniformità nella rappresentazione e nella difesa della issue;  è indice, inoltre, del superamento di ogni deleterio trascorso sfilacciamento: in due parole, unicità ed univocità nella comunicazione e nella concertazione a vantaggio del lavoratore e della tempestività delle decisioni.

Fra le associazioni rappresentative dei datori di lavoro, Confindustria ostenta la rinnovata mission impersonata dalla nuova guida e dalla unità della base esemplificata dalla elezione simil-plebiscitaria del suo vertice, Emma Marcegaglia, appunto. confindustriaRappresentatività e realismo, rivoluzione e sovvertimento degli schematici abiti procedurali indossati sino ad ora -  questo è rappresentato dalla nuova Confindustria. La novità di una donna a capo di una organizzazione cui sono associate decine di migliaia di aziende è storicamente assai rilevante. Segna la distanza fra una società sino ad oggi maschilista ed un’altra che da oggi lo è un po’ meno. Pone le condizioni affinchè l’apporto di una donna, il suo modo diverso ed includente di pensare ed agire, possa costituire risorsa spendibile in innovazione e trasversalità.

Per concludere, ci sono le condizioni migliori perché possa costruirsi una virtuosità di interscambio fra i soggetti ricordati: ognuno rappresentando i propri interessi che sono poi gli interessi degli associati, con autonomia, con la consapevolezza della propria forza che deriva da una legittimazione e da una aurtorevolezza mai sperimentati. C’è una opportunità che non può non essere sfruttata: ristrutturare la società italiana come centro di allocazione delle energie e delle qualità in base ai meriti contro tutti i centri di potere economici e politici.

O    O   O

La già ricordata neo-Presidente di Confindustria, Emma marcegaglia; Marigia Maolucci, Segretario Confederale della organizzazione sindacale CGIL; Renata Polverini, Segretario Generale dell’Unione Generale del Lavoro(UGL), Federica Guidi, Presidente dei Giovani industriali di Confindustria: le nuove rappresentanti di interessi sono persone competenti e capaci che hanno conquistato il proprio ufficio sul campo, nel lavoro quotidiano fatto con merito e tenacia senza agevolazioni o quote di sorta.

domenica 18 maggio 2008

VI Rapporto Società Libera

Immagine 006L'Associazione culturale Società Libera, lobby liberale che promuove e sostiene la cultura politica, ha presentato a Roma, giovedì scorso, il VI Rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana. L'evento costituisce un appuntamento ormai consueto che  fornisce annualmente occasione per dibattere e riflettere sulle diverse aree tematiche oggetto dell'analisi.
Sono intervenuti Franco Bassanini, Bruno Tabacci, Franco Morganti e Gianni Locatelli.




Guarda lo slideshow :


Foto VI RAPP


 



 


 


 

sabato 3 maggio 2008

Intervista di Emma Marcegaglia sulla stampa estera

marcegagliaNei giorni scorsi, Emma Marcegaglia, sul giornale francese "Le Figaro" e su quello spagnolo "El Paìs" ha descritto la situazione italiana elencando i pesi che gravano sulla sua economia. Oltre ad indicare il settore pubblico come costoso ed inefficiente, la Marcegaglia ha puntato il dito contro la burocrazia ed una politica statale eccessivamente protesa a proteggere e controllare moltissimi settori: trasporti, energia, servizi.
La cosa che ha colpito molti osservatori internazionali è l'accusa, seguita da riflessione, rivolta nei confronti delle lobbies, fautrici a suo giudizio dell'indebolimento del sistema Italia a causa dei privilegi e dei veti di cui spesso sono responsabili. Emma Marcegaglia conclude l'intervista auspicando un avvicinamento italiano al modello tecnologico aziendale tedesco ed a quello efficace pubblico spagnolo.
Desideriamo ricordare al neo-presidente Marcegaglia che anche l'associazione di categoria che ha il privilegio di rappresentare, Confindustria, costituisce essa stessa una lobby molto importante perché rappresentativa di più di 120.000 aziende e dotata quindi di un peso assai rilevante nel processo decisionale pubblico avendo assunto un ruolo decisivo in ogni momento di concertazione insieme alle altre associazioni di categoria, al Governo ed alle parti sociali.
Politica e lobbies possono anche frenare la crescita economica di un Paese: questo avviene quando esiste un processo di co-decisione in cui ogni iniziativa è ritagliata a modello dei cosiddetti "poteri forti" dalla pubblica autorità. Esistono però degli istituti che consentono un controllo affinché non ci sia una contaminazione perenne fra potere ed organi di rappresentanza ed affinché non ci sia la proiezione o la sopraffazione dell'uno sull'altro: uno di questi istituti è rappresentato dalle elezioni democratiche in grado di scardinare una contiguità di interessi tra pubblico e privato e di dare vita ad un potere politico che non sia influenzabile e che si muova in modo autonomo, autorevole e non eterodiretto, capace di ascoltare ma, soprattutto, di decidere e governare.