Sarà senza dubbio interessante vedere il confronto fra Governo, parti sociali e rappresentanti di categoria che si instaurerà nel corso di questa legislatura. Interessante, perché il Governo si caratterizza per una solidità non preventivabile poco prima, e sorprendente poco dopo, lo svolgimento delle elezioni politiche: ampia investitura e legittimazione popolare; coesione fra componenti e leader di partito; condivisione di un programma moderatamente ambizioso ma realistico per finalità ed estensione; solidità istituzionale derivata da un bipartitismo semplificativo che agevola e snellisce il procedimento legislativo; compattezza di una compagine, ristretta per numero di componenti e proiezione territoriale del consenso ottenuto; presenza di una congiuntura economica non favorevole, ma che si affronta con una virtuosità finanziaria perseguita lodevolmente ed ottenuta pragmaticamente dal precedente esecutivo.
I rappresentanti dei lavoratori vivono un periodo di rinnovata armonia che agevola il loro ruolo di mediani e portatori delle istanze degli associati al decisore pubblico; il ritrovato equilibrio significa chiarezza ed uniformità nella rappresentazione e nella difesa della issue; è indice, inoltre, del superamento di ogni deleterio trascorso sfilacciamento: in due parole, unicità ed univocità nella comunicazione e nella concertazione a vantaggio del lavoratore e della tempestività delle decisioni.
Fra le associazioni rappresentative dei datori di lavoro, Confindustria ostenta la rinnovata mission impersonata dalla nuova guida e dalla unità della base esemplificata dalla elezione simil-plebiscitaria del suo vertice, Emma Marcegaglia, appunto. Rappresentatività e realismo, rivoluzione e sovvertimento degli schematici abiti procedurali indossati sino ad ora - questo è rappresentato dalla nuova Confindustria. La novità di una donna a capo di una organizzazione cui sono associate decine di migliaia di aziende è storicamente assai rilevante. Segna la distanza fra una società sino ad oggi maschilista ed un’altra che da oggi lo è un po’ meno. Pone le condizioni affinchè l’apporto di una donna, il suo modo diverso ed includente di pensare ed agire, possa costituire risorsa spendibile in innovazione e trasversalità.
Per concludere, ci sono le condizioni migliori perché possa costruirsi una virtuosità di interscambio fra i soggetti ricordati: ognuno rappresentando i propri interessi che sono poi gli interessi degli associati, con autonomia, con la consapevolezza della propria forza che deriva da una legittimazione e da una aurtorevolezza mai sperimentati. C’è una opportunità che non può non essere sfruttata: ristrutturare la società italiana come centro di allocazione delle energie e delle qualità in base ai meriti contro tutti i centri di potere economici e politici.
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La già ricordata neo-Presidente di Confindustria, Emma marcegaglia; Marigia Maolucci, Segretario Confederale della organizzazione sindacale CGIL; Renata Polverini, Segretario Generale dell’Unione Generale del Lavoro(UGL), Federica Guidi, Presidente dei Giovani industriali di Confindustria: le nuove rappresentanti di interessi sono persone competenti e capaci che hanno conquistato il proprio ufficio sul campo, nel lavoro quotidiano fatto con merito e tenacia senza agevolazioni o quote di sorta.
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