domenica 30 settembre 2007

scrivania_3Negli Usa le pratiche lobbistiche sono sempre state associate alle parole "bribes" (bustarelle), "booze" (alcol), "broads" (donne)! Niente male per un Paese che regola queste attività dal 1946 attraverso il Federal Regulation of Lobbying Act!! Per non parlare poi del Primo Emendamento alla Costituzione del 1791 (diritto del popolo di rivolgere petizioni al Congresso per rimediare ai torti subiti) da interpretarsi ancora come primo atto teso a favorire l'interscambio fra parti private e pubbliche.


Il provvedimento più recente, il Lobbying Disclosure Act del 1995, introduce il termine contatto come comunicazione scritta tesa ad influire su leggi, regolamenti ed altro; definisce la figura del lobbista; impone la sua registrazione presso i segretari di Camera e Senato;  prevede cospicue sanzioni per i trasgressori allo scopo di arginare possibili, pericolose derive.


In America il lobbista è un professionista che opera in determinati settori e che fornisce expertise al decisore generalista concorrendo trasparentemente al consolidarsi del processo democratico. Da qui pubblicità e trasparenza come modelli assolutamente da esportare. Dove? Certamente in Italia, visto che a Bruxelles la rappresentanza degli interessi è considerata misura indispensabile nell'ambito di una struttura con procedimento decisionale nettamente negoziale. In Italia manca, nonostante ammirevoli ma infruttuosi tentativi, un'istituzione della prassi lobbistica tale da rendere più democratica la scelta ed il provvedimento pubblico ed arginare radicali distorcimenti del protocollo democratico come clientelismo ed assemblearismo (l'unico aspetto regolamentato della materia riguarda le audizioni).


Forse pluralismo e chiarezza dovrebbero essere iniettati all'interno di un sistema tutt'ora incapace di autogenerarli e forse anche di accoglierli. Prima ancora, altresì, dovrebbero evolversi e correggersi il giudizio e le congetture di taluni decisori ignari dell'utilità della competenza e dell'esperienza di cui sono portatori, scopertamente, molti rappresentanti d'interessi.

sabato 29 settembre 2007

Panorama_di_Camerino


Che città Camerino!! Sorge sul clivo di un tipico poggio delle Marche. Un ritaglio di terra lontano dal mare e dal suo clima temperato. Non soffre certamente per questo! Anzi!! Una coltre di neve, in inverno, è solita coprire ed ornare le mura fortificate e le irte via che longitudinalmente l'attraversano. 
Spesso l'aria gelida sembra strozzare le altrimenti robuste grida dell'ortolano al mercatino delle erbe locale; eppure tutti vivono bene a Camerino, nessuno vorrebbe partire e cessare di godersi panorami emozionanti, vicoli selciati col cesello, gruppi di casupole in fondo alle scese.
Camerino accoglie le persone con le stesse buone maniere che era solita riservare, in passato, a viandanti e pellegrini che la raggiungevano dopo aver percorso quei sentieri divenuti ora strade orlate di piante e colonie di fiori.
Ebbene sì! E' in questa città che vengono formati i nuovi talenti della comunicazione, i futuri rappresentanti e portatori d'interessi. Sono molti ad identificare Camerino con i suoi corsi per lobbista e questi con la città. Professionalità ed abilità trovano esercizio in questo lembo di territorio. I corsisti sono stimolati accortamente nelle inclinazioni ed attitudini e sono sapientemente allenati a guardare lontano: un po' come la stessa Camerino che da sempre volge lo sguardo ben oltre le coltivate colline che la circondano.

domenica 16 settembre 2007