Negli Usa le pratiche lobbistiche sono sempre state associate alle parole "bribes" (bustarelle), "booze" (alcol), "broads" (donne)! Niente male per un Paese che regola queste attività dal 1946 attraverso il Federal Regulation of Lobbying Act!! Per non parlare poi del Primo Emendamento alla Costituzione del 1791 (diritto del popolo di rivolgere petizioni al Congresso per rimediare ai torti subiti) da interpretarsi ancora come primo atto teso a favorire l'interscambio fra parti private e pubbliche.
Il provvedimento più recente, il Lobbying Disclosure Act del 1995, introduce il termine contatto come comunicazione scritta tesa ad influire su leggi, regolamenti ed altro; definisce la figura del lobbista; impone la sua registrazione presso i segretari di Camera e Senato; prevede cospicue sanzioni per i trasgressori allo scopo di arginare possibili, pericolose derive.
In America il lobbista è un professionista che opera in determinati settori e che fornisce expertise al decisore generalista concorrendo trasparentemente al consolidarsi del processo democratico. Da qui pubblicità e trasparenza come modelli assolutamente da esportare. Dove? Certamente in Italia, visto che a Bruxelles la rappresentanza degli interessi è considerata misura indispensabile nell'ambito di una struttura con procedimento decisionale nettamente negoziale. In Italia manca, nonostante ammirevoli ma infruttuosi tentativi, un'istituzione della prassi lobbistica tale da rendere più democratica la scelta ed il provvedimento pubblico ed arginare radicali distorcimenti del protocollo democratico come clientelismo ed assemblearismo (l'unico aspetto regolamentato della materia riguarda le audizioni).
Forse pluralismo e chiarezza dovrebbero essere iniettati all'interno di un sistema tutt'ora incapace di autogenerarli e forse anche di accoglierli. Prima ancora, altresì, dovrebbero evolversi e correggersi il giudizio e le congetture di taluni decisori ignari dell'utilità della competenza e dell'esperienza di cui sono portatori, scopertamente, molti rappresentanti d'interessi.
NON SONO PER NIENTE D'ACCORDO.
RispondiEliminaI DEPUTATI E SENATORI SONO LI' A PRENDERE STIPENDI FARAONICI PERCHE' CI HANNO DETTO CHE AVREBBERO GOVERNATO NEL NOSTRO INTERESSE.
SE NON SONO CAPACI DI FARLO DEVONO ANDARE A CASA.
E' DEL TUTTO CHIARO CHE BANCHE E GRANDE FINANZA SARANNO SEMPRE IN GRADO DI PAGARE ABILISSIMI LOBBISTI...MENTRE I COMUNI CITTADINI NON SONO IN GRADO DI FARLO...E COMUNQUE NON HANNO INTERESSEI PARTICOLARI DA DIFENDERE.
INDOVINARE A FAVORE DI CHI SARANNO FATTE LE LEGGI.
Ho iniziato una serie di incontri per organizzare la campagna pubblicitaria per le primarie. Ti invio le locandine vorrei un giudizio tecnico. Ciao Anto
RispondiElimina