venerdì 26 luglio 2013

Governo Letta



Non sono in grado di giudicare l'operato di un Governo rapportandone l'attività a quella di uno precedente, o di uno potenziale: diversi i contesti, diversi i bisogni da soddisfare, diversi i dati congiunturali, diverse le persone a parteciparli.
Noto che il Governo Letta riesce ad individuare i problemi e a percorrere la strada giusta per risolverli; inoltre, mi sembra che si riesca finalmente a fare sistema; infine, le persone che lo compongono sono serie ed intenzionate davvero a cambiare il Paese.
Ritengo che l'Italia abbia il dovere di sostenere gli sforzi che il Governo profonde quotidianamente al cospetto di sfide economiche davvero impegnative, competitor internazionali sempre più agguerriti, grandi player finanziari che relegherebbero volentieri l'Italia fra gli Attori di serie cadetta.
Cerchiamo di affollare la scena italiana del "Io ho fiducia in questo Governo".

domenica 21 luglio 2013

Pacifisti in mimetica




Ho assistito ad una protesta organizzata nei confronti di una Amministrazione comunale marina, perché questa si è "permessa di pensare" di destinare un'area semiperiferica della città (altrimenti in disuso) a parcheggio scambiatore per le corse degli autobus. Ragazzi dei centri sociali, di organizzazioni pacifiste (come se fosse una guerra), di partiti di orientamento radicale, ma anche persone adulte che hanno combattuto per una vita l'autorità legittima e legittimata salvo poi lavorare nella Pubblica Amministrazione, hanno sfilato, protestato ed urlato parole contro Sindaco e Giunta. Ciò che mi ha colpito di più di tutta l'iniziativa sono state le contraddizioni delle persone in mimetica protagoniste: le decisioni spettano loro, non all'autorità votata e preposta al ruolo; il fatto che molta gente pronunciasse parole con accenti di altri luoghi; la circostanza che la quasi totalità delle persone indossasse uno o più capi mimetici. Mi fermo su questo punto perché è forse il più spassoso all'interno di una vicenda che altrimenti dovrebbe indurre tutti a riflessioni serie e prolungate; lo faccio, per ipotesi, rivolgendomi direttamente ai protagonisti della vicenda: perché mai la scelta dell'abbigliamento militare? Considerate chi pensa diversamente da voi un nemico da combattere? Avete per caso, voi pacifisti, nostalgia delle guerre? Può un pacifista, o persona di partiti/movimenti estremi schierati da sempre contro la guerra, evocare guerre e battaglie come mezzo per far passare le proprie idee? Infine, non c'è contraddizione fra l'essere pacifisti e vestirsi con abiti mimetici, che pur di moda richiamano alla mente trincee, assalti al nemico, armi tattiche e in generale violenza?

venerdì 19 luglio 2013

Due diversi giudizi




Qualcuno mi spieghi perché se Loro Piana viene acquistata da investitori francesi e Pernigotti da un gruppo  turco tutti parlino di depauperamento industriale italiano e critichino il passaggio in mano straniera di nostre aziende storiche, mentre tacciono su quanto sta avvenendo in ambito calcistico, dove un magnate indonesiano è sul punto di acquistare interamente o la maggior parte di una squadra storica del panorama sportivo nazionale, come l'Inter. Eppure anche l'Inter -ma una squadra di calcio in generale- costituisce una impresa, con un bilancio, utili o perdite, una governance, organi di revisione; inoltre, è stata fondata più di cento anni fa e fa parte quindi del Sistema paese, vende i propri diritti di immagine in tutto il mondo e commercializza i prodotti legati al suo brand a livello internazionale che sono veicolo di promozione anche per il nostro Paese (se non altro per lo scudetto tricolore associato a maglie e trofei): Inter = Italia, insomma. Eppure, la cessione della Società all'investitore indonesiano evidentemente non appassiona commentatori o economisti. Il dato di fatto è che un pezzo della storia sportiva nazionale passa in mano ad un investitore estero e che contemporaneamente nessuno se ne accorga o ne valuti la portata (l'esperienza sarà la prima di altre? Il nostro sport nazionale passerà la mano a chi arriverà da fuori con ingenti capitali?).
In Inghilterra, Francia, Spagna i numerosi episodi di acquisizioni di blasonate squadre nazionali da parte di grandi gruppi stranieri hanno generato dibattiti prolungati sui media e negli ambienti accademici e finanziari; da noi no, per noi è tutto normale, tanto poi domenica si gioca l'amichevole e fra poco cominciano le vacanze.

giovedì 11 luglio 2013

Ancora sui sindac(i)alisti!

Un visitatore mi ha scritto, in merito al post precedente, che scelte di quel tipo (sindacalista che dopo avere conquistato notorietà si dedica alla politica) sono compiute anche a destra e mi ha ricordato il caso della Presidente della Regione Lazio Polverini. Bene, Parma79 (così ti firmi), ma se noti nel post non ho assolutamente specificato l'orientamento politico della Giunta cui appartiene l'ex sindacalista e l'ho fatto volutamente: il concetto che mi premeva e preme ancora sottolineare è che non si possono portare avanti al decisore le istanze di qualcuno ed utilizzare l'avvenuta esposizione mediatica per diventare a tua volta decisore. Bada bene Parma79: non c'è nulla di illegale nel percorso del sindacalista descritto nel post precedente, è solo una questione di correttezza e professionalità, ma anche di rispetto nei confronti di quanti uno dice di tutelare.

Alessandro Panico

martedì 9 luglio 2013

Sindac(i)alisti!



E' mai possibile che un rappresentante di un Sindacato, che ha portato avanti delle battaglie durissime contro le proprietà di alcune aziende intenzionate a spostare altrove la produzione, diventi Assessore di una Giunta comunale appena formatasi? Sì è possibile, certamente. Però è legittimo che qualcuno si chieda se in precedenza, nello svolgimento dell'attività di sindacalista, stesse aiutando davvero i lavoratori o costruendosi una carriera.