martedì 15 ottobre 2013

Roma 19 Ottobre 2013 - VI^ Marcia Internazionale per la Libertà

Una marcia silenziosa, partecipata da persone che non vogliono contarsi, distinguersi, farsi conoscere o riconoscere: sfileranno a Roma per sostenere la forza degli ideali, la nobiltà dei valori, l’inviolabilità dei diritti, la dignità dei popoli.
Prendiamo parte alla Marcia del 19 Ottobre ed impegniamoci a dar voce alle parole ed alle istanze che certamente alte echeggeranno nel pomeriggio romano.


Link:
http://www.societalibera.org/it/marcialiberta/marcia_2013/annuncio_it.htm

mercoledì 9 ottobre 2013

VI Marcia Internazionale per la Libertà ed iniziative a Roma e Firenze


AGENDA

ROMA :  19 0ttobre ore 17
VI MARCIA INTERNAZIONALE PER LA LIBERTA’
DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI
 
ROMA :  24 Ottobre ore 16
CONVEGNO " LE ISTITUZIONI SONO PASSIONI? "
CAMERA DEI DEPUTATI – SALA DEL REFETTORIO
Palazzo San Macuto - Via del Seminario, 76
 
FIRENZE :  16 Novembre ore 9,30
CONVEGNO "MAFIE E AMMINISTRAZIONI LOCALI"
Auditorium Consiglio Regione Toscana Via Cavour, 4
 

mercoledì 11 settembre 2013

Vogliamo essere numerosi per loro non per noi

VI MARCIA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTA’

DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI

BERLINO, BRUXELLES, PARIGI, ROMA

SABATO 19 OTTOBRE 2013, ORE 17

Organizzata in collaborazione con le Comunità delle Minoranze e dei Popoli oppressi in esilio,
  • per sollecitare l’opinione pubblica, l’Europa e gli organismi soprannazionali, perché assumano posizione a tutela delle minoranze;
  • affinché l’Europa istituisca la Giornata Europea per la Libertà delle Comunità, delle Minoranze e dei Popoli oppressi.
A fronte del peggioramento internazionale della situazione dei diritti umani, e considerando che in almeno un quarto dei Paesi del mondo le libertà fondamentali sono quotidianamente negate, riteniamo che non basta più esprimere generiche solidarietà.
E’ tempo che:
  • in Europa le piazze si riempiano di gente consapevole;
  • l’Occidente si scuota e mobiliti concretamente interesse e coscienza sulle condizioni di centinaia di milioni di uomini;
  • si sviluppi un vasto e unitario movimento di mobilitazione, in grado di far comprendere che la difesa dei Diritti Umani è una priorità internazionale.

QUATTRO CITTÀ MARCIANO

INSIEME PER LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI


lunedì 5 agosto 2013

Dopo la sentenza

Due le considerazioni che rivolgo a me stesso dopo il pronunciamento della Cassazione, la settimana scorsa:
1) dopo tanti mesi, alcuni Partiti hanno potuto finalmente trovare argomenti e visibilità, che non avrebbero mai potuto avere data l'inesistenza di offerta politica (nemmeno una proposta su lavoro, imprese, opere pubbliche, disoccupazione...);
2) dopo semestri di produzioni di notizie volte a fornire al mondo aggiornamenti sulle bravate della gente di Corte o sul mistero del nome dell'ultimo erede al trono, finalmente i media inglesi spezzano questo continuum e trattano anche altre notizie, seppur con quell'astio impastato di dileggio e disprezzo, tipico loro.

Due cambiamenti davvero incredibili.

giovedì 1 agosto 2013

Accade in montagna


Ho conosciuto il vice-Sindaco di una città di montagna, un tipo forgiato davvero dal freddo: pochi sorrisi, poche formalità, tantissima sostanza ed intraprendenza. Molti diranno: è un tipo del nord, quindi concreto e molto pratico come tutti. Certo, aggiungo io, però questo rappresentante delle Istituzioni si distingue anche fra la sua gente, perchè riesce a capirla come nessun altro e dare risposte che si possono misurare in efficacia ed impatto. Arriva dal mondo del lavoro -come si usa dire in termini elogiativi- con l'umiltà di chi deve ancora imparare molto, ma si muove con la sicurezza e l'abilità del politico esperto: è popolare nella sua piccola città perché è parte di essa, delle sue persone, delle sue tradizioni; non ha una Segretaria, nè una Segreteria perché preferisce il contatto diretto con le persone senza mediazioni ed troppe procedure (occorre solo prenotarsi due giorni prima dell'eventuale appuntamento), è solito girare durante tutto l'anno per le piccole case sparse presso montagne e valli per ascoltare i suoi concittadini e per confrontarsi con loro su piccoli e grandi problemi. Nel piccolo territorio il senso di comunità è molto forte, se non altro perché le condizioni meteo -davvero dure per quasi tutto l'anno- fortificano in chiave solidaristica i rapporti e le interazioni fra gli abitanti. Alcuni dicono che stia studiando da Sindaco, anche per il fatto che con la sua personalità sembra coprire l'attività davvero rilevante dell'attuale Primo cittadino. Non posseggo elementi utili per ipotizzare scenari e situazioni, non conosco ovviamente così bene il vice-Sindaco per interpretarne iniziative o piani futuri: mi piace pensare che ciò che sta facendo lo faccia solo per passione e senso di responsabilità, senza ambire necessariamente a qualcosa di diverso e migliore. Forse sbaglio (la riprova il prossimo anno), ma penso che la sua concretezza sia più un tratto del carattere, che una veste indossata per strappare consensi. 

venerdì 26 luglio 2013

Governo Letta



Non sono in grado di giudicare l'operato di un Governo rapportandone l'attività a quella di uno precedente, o di uno potenziale: diversi i contesti, diversi i bisogni da soddisfare, diversi i dati congiunturali, diverse le persone a parteciparli.
Noto che il Governo Letta riesce ad individuare i problemi e a percorrere la strada giusta per risolverli; inoltre, mi sembra che si riesca finalmente a fare sistema; infine, le persone che lo compongono sono serie ed intenzionate davvero a cambiare il Paese.
Ritengo che l'Italia abbia il dovere di sostenere gli sforzi che il Governo profonde quotidianamente al cospetto di sfide economiche davvero impegnative, competitor internazionali sempre più agguerriti, grandi player finanziari che relegherebbero volentieri l'Italia fra gli Attori di serie cadetta.
Cerchiamo di affollare la scena italiana del "Io ho fiducia in questo Governo".

domenica 21 luglio 2013

Pacifisti in mimetica




Ho assistito ad una protesta organizzata nei confronti di una Amministrazione comunale marina, perché questa si è "permessa di pensare" di destinare un'area semiperiferica della città (altrimenti in disuso) a parcheggio scambiatore per le corse degli autobus. Ragazzi dei centri sociali, di organizzazioni pacifiste (come se fosse una guerra), di partiti di orientamento radicale, ma anche persone adulte che hanno combattuto per una vita l'autorità legittima e legittimata salvo poi lavorare nella Pubblica Amministrazione, hanno sfilato, protestato ed urlato parole contro Sindaco e Giunta. Ciò che mi ha colpito di più di tutta l'iniziativa sono state le contraddizioni delle persone in mimetica protagoniste: le decisioni spettano loro, non all'autorità votata e preposta al ruolo; il fatto che molta gente pronunciasse parole con accenti di altri luoghi; la circostanza che la quasi totalità delle persone indossasse uno o più capi mimetici. Mi fermo su questo punto perché è forse il più spassoso all'interno di una vicenda che altrimenti dovrebbe indurre tutti a riflessioni serie e prolungate; lo faccio, per ipotesi, rivolgendomi direttamente ai protagonisti della vicenda: perché mai la scelta dell'abbigliamento militare? Considerate chi pensa diversamente da voi un nemico da combattere? Avete per caso, voi pacifisti, nostalgia delle guerre? Può un pacifista, o persona di partiti/movimenti estremi schierati da sempre contro la guerra, evocare guerre e battaglie come mezzo per far passare le proprie idee? Infine, non c'è contraddizione fra l'essere pacifisti e vestirsi con abiti mimetici, che pur di moda richiamano alla mente trincee, assalti al nemico, armi tattiche e in generale violenza?

venerdì 19 luglio 2013

Due diversi giudizi




Qualcuno mi spieghi perché se Loro Piana viene acquistata da investitori francesi e Pernigotti da un gruppo  turco tutti parlino di depauperamento industriale italiano e critichino il passaggio in mano straniera di nostre aziende storiche, mentre tacciono su quanto sta avvenendo in ambito calcistico, dove un magnate indonesiano è sul punto di acquistare interamente o la maggior parte di una squadra storica del panorama sportivo nazionale, come l'Inter. Eppure anche l'Inter -ma una squadra di calcio in generale- costituisce una impresa, con un bilancio, utili o perdite, una governance, organi di revisione; inoltre, è stata fondata più di cento anni fa e fa parte quindi del Sistema paese, vende i propri diritti di immagine in tutto il mondo e commercializza i prodotti legati al suo brand a livello internazionale che sono veicolo di promozione anche per il nostro Paese (se non altro per lo scudetto tricolore associato a maglie e trofei): Inter = Italia, insomma. Eppure, la cessione della Società all'investitore indonesiano evidentemente non appassiona commentatori o economisti. Il dato di fatto è che un pezzo della storia sportiva nazionale passa in mano ad un investitore estero e che contemporaneamente nessuno se ne accorga o ne valuti la portata (l'esperienza sarà la prima di altre? Il nostro sport nazionale passerà la mano a chi arriverà da fuori con ingenti capitali?).
In Inghilterra, Francia, Spagna i numerosi episodi di acquisizioni di blasonate squadre nazionali da parte di grandi gruppi stranieri hanno generato dibattiti prolungati sui media e negli ambienti accademici e finanziari; da noi no, per noi è tutto normale, tanto poi domenica si gioca l'amichevole e fra poco cominciano le vacanze.

giovedì 11 luglio 2013

Ancora sui sindac(i)alisti!

Un visitatore mi ha scritto, in merito al post precedente, che scelte di quel tipo (sindacalista che dopo avere conquistato notorietà si dedica alla politica) sono compiute anche a destra e mi ha ricordato il caso della Presidente della Regione Lazio Polverini. Bene, Parma79 (così ti firmi), ma se noti nel post non ho assolutamente specificato l'orientamento politico della Giunta cui appartiene l'ex sindacalista e l'ho fatto volutamente: il concetto che mi premeva e preme ancora sottolineare è che non si possono portare avanti al decisore le istanze di qualcuno ed utilizzare l'avvenuta esposizione mediatica per diventare a tua volta decisore. Bada bene Parma79: non c'è nulla di illegale nel percorso del sindacalista descritto nel post precedente, è solo una questione di correttezza e professionalità, ma anche di rispetto nei confronti di quanti uno dice di tutelare.

Alessandro Panico

martedì 9 luglio 2013

Sindac(i)alisti!



E' mai possibile che un rappresentante di un Sindacato, che ha portato avanti delle battaglie durissime contro le proprietà di alcune aziende intenzionate a spostare altrove la produzione, diventi Assessore di una Giunta comunale appena formatasi? Sì è possibile, certamente. Però è legittimo che qualcuno si chieda se in precedenza, nello svolgimento dell'attività di sindacalista, stesse aiutando davvero i lavoratori o costruendosi una carriera.

martedì 29 gennaio 2013

Elezioni Politiche 2013



   ELEZIONI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
  ANNO 2013
 Regione Calabria




Candidati della lista

N. Nome e Cognome Luogo e data di nascita

1. Vincenzo Olita Salerno, 9 settembre 1949
2. Vittoria Maria Gabriella Bolettieri Grassano (MT), 21 gennaio 1947
3. Anna Maria Merlini Zavia (Libia), 22 dicembre 1942
4. Sabatino Savaglio Cosenza, 7 novembre 1965
5. Antonia Caparrotti Cosenza. 1 giugno 1935
6. Antonio Cerrone Napoli, 25 ottobre 1956
7. Antonella Casu Roma, 17 giugno 1967
8. Marco Perduca Firenze, 28 aprile 1967
9. Donatella Poretti Arezzo, 14 febbraio 1968
10. Maurizio Turco Taranto, 18 aprile 1960